In un MOOC, le varie componenti dell’acronimo (Massive Open Online Courses) si riferiscono a un’iniziativa che è in primo luogo un corso, dunque non semplicemente un insieme di risorse aperte, e che quindi prevede obiettivi didattici espliciti e relativo syllabus, materiali e attività di supporto all’apprendimento, un sistema di valutazione che può essere basato su quiz, esercitazioni o progetti e un processo di certificazione. I MOOC sono inoltre anche open secondo l’accezione di accessibile a tutti, cioè non prevedono prerequisiti vincolanti la partecipazione né l’appartenenza a una determinata istituzione e non dovrebbero prevedere costi per la semplice partecipazione. I MOOC sono infine fruibili attraverso una piattaforma online, in genere con una particolare attenzione alla fruizione da mobile, e sono potenzialmente massivi nel senso che sono progettati e gestiti in modo da garantirne la scalabilità affinché possano essere fruiti da un numero potenzialmente elevatissimo di persone (alcuni MOOC superano le decine di migliaia di iscritti). Al di là degli aspetti definitori, quando si parla di MOOC ci si riferisce ormai anche a un particolare format di digital learning che propone generalmente al corsista:
un percorso di durata limitata (solitamente non più di tre mesi);
una scansione temporale di contenuti e attività basata su “week” (moduli che si riferiscono a un periodo teorico di fruizione di una settimana che possono richiedere dalle 2 alle 6-8 ore di lavoro);
contenuti fortemente centrati su video brevi molto sintetici e curati (fruibili anche da mobile), ma spesso integrati anche da letture, slide, infografiche;
test e quiz a correzione automatica, ma con un contributo sempre crescente dato dalle attività collaborative, dalle discussioni di tematiche specifiche e soprattutto da processi strutturati di peer learning e peer evaluation che valorizzano le possibilità di interazione sociale offerte dalla Rete.
Fin dal 2012 il movimento dei MOOC ha portato alla creazione di portali di corsi online del tutto simili nei contenuti a quelli offerti in modalità presenziale nei campus delle migliori università, aperti a tutti, senza alcun prerequisito o limite di accesso. A queste iniziative pionieristiche, tra cui ricordiamo in particolare edX e Coursera, si sono rapidamente affiancati numerosi altri portali, caratterizzati o da un approccio tematico specialistico (come Udacity, orientato alla formazione in ambito ICT) o da una specificità nazionale, come Futurelearn, nato in Gran Bretagna con il coinvolgimento della Open University e della BBC, o come il portale FUN, promosso dal Ministero dell’Educazione francese. In Italia possiamo segnalare il portale POK (Polimi Open Knowledge) del Politecnico di Milano, Federica dell’Università Federico II di Napoli e Eduopen, realizzato da una rete di università. In queste piattaforme è possibile trovare una grandissima varietà e quantità di corsi online di livello universitario, nella grande maggioranza dei casi tenuti dagli stessi docenti che insegnano lo specifico contenuto nei campus. Non si tratta di semplici risorse didattiche, ma di veri e propri corsi che prevedono anche una certificazione finale, spesso a pagamento e, in un numero di casi sempre crescente, anche connessa a riconoscimenti formali.