Le attività di apprendimento attivo che il docente o il formatore propone prima, dopo o durante la lezione per promuovere il raggiungimento dei RAA possono essere di vari tipi anche in relazione alle teorie e dei modelli pedagogici scelti. Alcuni esempi di attività per una didattica attiva (che non esclude anzi si combina con la didattica frontale) sono, ad esempio:
esercitazioni, individuali o in gruppo (cf eventi formativi di Gagné);
immersione in esperienze concrete e simulazione (cf Ciclo di Kolb);
esplorazione e soluzione di problemi (cf IBL e PBL);
attività collettiva di ricerca, connessione e rielaborazione del sapere (cf Networked Learning);
osservazione dell'agire di altri, analisi di casi (cf Social Learning)
creazione di oggetti e prodotti, di mappe concettuali o mentali;
somministrazione di quiz per tenere desta l'attenzione e promuovere (oltre che monitorare e verificare) la comprensione dei contenuti;
debate.
solo per far alcuni esempi.
L'approccio Flipped Classroom permette di avere più tempo in aula, per applicare le conoscenze attraverso attività di interazione e collaborazione con il docente e con i pari.
Le attività mirano a creare contesti di apprendimento attivo, ossia contesti nei quali gli studenti sono stimolati ad acquisire nuove conoscenze, abilità o competenze partecipando in classe e interagendo fra loro. In questo paradigma la didattica attiva si affianca alla didattica frontale.
La scelta del tipo di attività dipende da vari fattori tra cui la numerosità della classe. Occorre distinguere tra classi grandi e classi medio-piccole (meno di 70-80) e scegliere attività che tengano conto delle dimensioni del gruppo, del tempo e delle risorse disponibili.
Fig. 1: Differenze tra classi medio-piccole e classi grandi (15/01/2021 - Formazione Deloitte)
Cf Sancassani et alii (a cura di), Progettare l'innovazione didattica... 85-ss.
Per approfondire
I video sono parte di un MOOC del Polimi Open Knowledge (POK) coordinato da S. Sancassani