Il Networked Learning è un modello legato al connettivismo che valorizza la capacità degli studenti di attivare le conoscenze disponibili nei supporti fisici, nella rete, ma anche nel sistema sociale di riferimento. Questo modello fa riferimento a un sistema di tipo rizomatico, cioè non più gerarchico e organizzato in modo centrale sotto forma di un albero che da un contenuto chiave poi ne dirama e ne discende tutti gli altri che hanno evidentemente un livello gerarchico inferiore, ma piuttosto come un sistema di tipo rizomatico che mette in connessione tanti elementi diversi senza un chiaro punto di ingresso e un chiaro punto di uscita, senza un'orgnizzazione gerarchica di questi contenuti. In questo approccio si assegna una particolare valore alle connessioni tra vari e disparati elementi di conoscenza.
S. Sancassani riprendendo la schematizzazione di P. Levy propone la seguente schematizzazione del modello in 4 fasi:
Il docente sollecita gli studenti a individuare i propri RAA e li aiuta ad orientarsi nell'esplorazione del contesto di apprendimento (riconoscere le fonti attivabili fisiche e digitali)
Gli studenti comunicano e propongono ai colleghi le proprie idee e proposte di esplorazione
Gli studenti si attivano nella ricerca di contenuti, informazioni e conoscenze utili a rispondere ai RAA, costruiscono sintesi di queste esplorazioni e le mettono in circolo nella comunità di apprendimento o anche nella rete più ampia aperta verso l'esterno
Infine, c'è la fase dell'organizzazione in cui dopo aver attivato questa rete di nodi, risorse, soggetti e contenuti gli studenti individuano delle strategie di sostenibilità di questo flusso di informazioni e impara a costruire le sue sintesi e a metterle a disposizione della comunità.